Storie dell’acqua

Indispensabile, insostituibile, l’acqua scorre attraverso la storia dell’uomo.

Culti antichi e grandi opere.

Vitruvio Pollione, il celebre architetto romano, scrisse: “L’acqua è indispensabile alla vita umana in quanto soddisfa i piaceri e i bisogni dell’uso quotidiano. Fra tutti gli elementi nessuno sembra necessario come questo, perché senz’acqua nessuna forma di vita animale o vegetale può nascere, crescere e sopravvivere. Perciò è necessario ricercare e scegliere con la massima cura quelle sorgenti che possono assicurare la salubrità alla vita dell’uomo.”

Dei diversi impieghi dell’acqua, soprattutto quello per la salute e il benessere ha antiche origini: furono i greci a riconoscere alle acque minerali naturali diverse virtù terapeutiche. Già dai tempi di Omero era noto il potere curativo delle acque termali e la pratica dei bagni freddi e caldi. Empedocle preconizzava il rapporto tra acque termali e fenomeni vulcanici.

Nel trattato “Arie, Acque e Luoghi” Ippocrate individua l’importanza dell’acqua per la salute dell’uomo e definisce le basi e le regole dell’idroterapia.

I Romani dettero all’uso terapeutico dell’acqua una credibilità che non avrebbe più perso e di cui il mondo occidentale conserva preziose testimonianze storiche, come gli acquedotti e le monumentali terme.
A Roma, in epoca imperiale, grazie alle ardite opere di ingegneria idraulica giungevano in città 13.500 litri d’acqua al secondo, per alimentare fontane, terme, orti, ville e giardini. Le case erano dotate di cisterne sotterranee dove confluivano le acque piovane attraverso i sistemi dei tetti compluviati.

Le terme per i Romani erano luogo d’incontro e di svago, dove il piacere si univa però alla cura del corpo e del benessere; questo costante rapporto con l’acqua – anche quotidiano – era una passione profonda e comune, condivisa dal popolo e dagli imperatori.

L’acqua fa miracoli.

Michelangelo trovò giovamento nell’uso di acque minerali naturali per sconfiggere ” il male della pietra”. Ne è testimonianza una lettera scritta a suo nipote nel 1549: “… Del mio male io ne sto assai bene, a rispetto a quel che sono stato. Io ò beuto circa dua mesi sera e mattina d’una aqqua d’una fontana che è quaranta miglia presso a Roma le quale rompe la pietra: e questa à rotto la mia e fattomene orinar parte. Bisogniamene fare amunizione in casa e non bere né cucinar con altra, e tenere altra vita che non soglio”, è chiara testimonianza della sua malattia e del sollievo che egli ne trasse bevendo di quell’acqua.

Monsignor Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII, affetto da iperuricemia , ringrazia Iddio per il fatto che l’acqua minerale continui “i suoi buoni effetti” e in una nota del 1927 scritta alla sorella: “Sarebbe opportuno che mi faceste trovare una cassa di bottiglie di acqua minerale. Credo che se ne vendano in casse da 25 bottiglie. Che volete? Risparmieremo sul vino…”

Nasce l’industria dell’acqua minerale.

E’ solo verso la fine dell’ 800 che nasce l’industria delle acque minerali naturali, in alcuni Paesi Europei a forte tradizione termale (come Italia, Francia, Belgio e Germania), con l’avviamento dell’ imbottigliamento di acque provenienti da sorgenti storiche, famose per le loro virtù salutari. Nel nostro Paese, i primi tentativi di commercializzazione di un acqua minerale naturale si verificarono intorno al 1890, cui seguì la costruzione dei primi impianti di imbottigliamento.

Fino alla metà degli anni ’60 si sviluppa così un mercato delle acque minerali naturali, essenzialmente locale, ancorato alla connotazione medico-terapeutica, rappresentativo di una nicchia specialistica del più generale settore del bere analcolico e destinato ad un segmento di consumatori appartenenti alle classi sociali più agiate.

Dalla salute al piacere.

Negli anni ’70 le aziende iniziano ad adottare politiche rivolte a una più ampia fascia di mercato, anche geografica, per un bene che non doveva più essere considerato solo come curativo ma che rappresentasse per il consumatore una vera e propria bevanda dissetante.

Fondamentale è l’introduzione delle bottiglie PET, apprezzate dal consumatore perché più leggere di quelle in vetro e meno costose. Su queste nuove motivazioni di consumo si innesca lo sviluppo delle acque minerali naturali in bottiglia e l’apprezzamento da parte di un pubblico sempre più vasto.

Oggi l’Italia è tra i primi paesi al mondo nella produzione e nel consumo di acqua minerale naturale. Alla sua base sta una maggiore tradizione al consumo e la crescente sensibilità degli italiani verso un’alimentazione più sana, importante per ogni fascia di età e in ogni occasione di consumo, anche quotidiano.